giovedì 16 marzo 2006

Torre Guevara, il palazzo dei re

Finalmente, dopo venti anni di attesa, sono cominciati i lavori per il consolidamento statico-architettonico e il restauro di Torre Guevara. Il progetto dell'Amministrazione Comunale di Orsara è ambizioso. Dare a Torre Guevara un futuro degno del passato scritto sulle pietre dell'antico palazzo. Trasformare il simbolo del potere di una grande dinastia in un presidio di cultura. E' dal 1985, cioè da quando il Comune di Orsara riuscì ad acquisire la proprietà del palazzo, che Torre Guevara è al centro di idee e proposte mirate al suo recupero. Il primo lotto di interventi, già in corso, utilizzerà un finanziamento complessivo pari a 1.557.623 euro, di cui 1.185.268 finanziati dalla società consortile “Prospettiva Subappennino”, 240.000 dalla Provincia di Foggia nell’ambito del Prusst San Michele-Daunia 2000 e, infine, 152.354 euro con fondi comunali. "L'idea è quella di recuperare subito una parte del palazzo - dichiara Mario Simonelli, sindaco di Orsara - Vogliamo rendere immediatamente fruibile il primo piano, 1200 metri quadri di superficie, dove ospitare anche una sezione del Museo sulla Civiltà Contadina. Non sarà questo l'unico mondo in cui utilizzeremo la struttura una volta resa nuovamente funzionale - prosegue il primo cittadino - Il recupero sarà effettuato in diversi lotti d’intervento”. "Della futura utilizzazione di Torre Guevara – continua Simonelli – discuteremo assieme agli Enti che vogliamo coinvolgere nel progetto". Il lavoro da effettuare su Torre Guevara non sarà facile. Il palazzo porta i segni del terremoto del 1930 e quelli lasciati dal sisma del 1961, quando le scosse fecero crollare parzialmente le coperture dell'edificio. Il Palazzo di Torre Guevara, poi, è rimasto del tutto inagibile dopo il terremoto del 1980. L'ultimo sisma, quello del 2002, non sembra invece aver danneggiato ulteriormente la dimora dei Guevara.
SITO REALE.
Il palazzo di Torre Guevara è sito nella piana compresa tra i due affluenti Sannoro e Lavella, a nord del torrente Cervaro, in territorio di Orsara di Puglia. La costruzione rientrava nell’elenco delle dimore reali della corte aragonese. Il palazzo è eretto sul versante nord della conca attraversata dal torrente Cervaro, in un’area ricca di cacciagione. La zona, oltre a fornire relax ai vari feudatari e
regnanti di passaggio, veniva utilizzata per il ripopolamento faunistico
LA CASA DEL DUCA.
Torre Guevara è una struttura che ha trecento anni di storia. Il palazzo fu eretto nel 1680. I Guevara, signori di Bovino, acquisirono il Territorio di Orsara di Puglia e decisero di regalarsi un edificio degno della loro dinastia. Fu Giovanni, quinto duca di Bovino, a far costruire Torre Guevara, per i soggiorni di caccia nel territorio di Montellare. Fece erigere l'imponente edificio nel cuore stesso di un'area geografica delimitata a nord dall'antica città di Troja, a sud ovest da Orsara, a sud da Bovino e ad est da Castelluccio dei Sauri. Una zona ricca di cacciagione, immersa nel verde e nella poesia di un paesaggio dolce come le linee delle colline daune. Il Palazzo di Torre Guevara fu utilizzato come sontuosa tenuta di caccia. Ospitò re e regine. Nelle sue stanze trovarono ristoro Carlo III di Borbone e la regina Amalia di Valbussa. Il palazzo ha un impianto rettangolare di sessanta metri per venti, con tre piani coronati da un imponente cornicione. E' caratterizzato da una spessa muratura in pietra, col volte a botte di copertura dei locali a terra. Sono andati persi, all'interno, tutti i complementi d'arredo. L'edificio, con provvedimento attuato nel 1986, è stato sottoposto a tutela della Sovrintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Puglia.
LA DINASTIA SPAGNOLA CHE AMO’ LA CAPITANATA.
Provenivano dalla magica terra di Spagna i Guevara, dove vantavano già secoli di nobiltà. Furono affascinati dall'Italia, terra di scintillanti promesse e di epiche conquiste. I Guevara giunsero nel Bel Paese al seguito di Alfonso I D'Aragona, Re di Sicilia dapprima, sovrano di Napoli dal giugno del 1442. Fu Uu atto di fede al proprio Re, poiché i Guevara volevano stare al fianco del loro sovrano nella difficile guerra contro i francesi. Iñigo, Ferrante ed Alfonso Guevara, figli di donna Costanza di Tovar e don Pedro, secondo conte di Oñate, per le imprese militari compiute al servizio di Alfonso I D'Aragona, determinanti per la conquista del Regno di Napoli, ottennero onori, terre e titoli in Italia. La storia dei Guevara, però, si intreccia con quella della Capitanata solo nel 1577, più di un secolo dopo il loro approdo sulle italiche sponde. Giovanni, uno dei rampolli della dinastia, acquistò per trentottomila ducati la città di Bovino. Re Filippo II nominò Giovanni Primo Duca di Bovino. Ad un altro Giovanni, discendente del primo Duca di Bovino, si deve la realizzazione di Torre Guevara. Fu il quinto Duca di Bovino, nato nel 1638, a far costruire l'imponente edificio. Fu sempre lui a fondare nel castello di Bovino una ricchissima biblioteca che l'abate Pacichelli stimava
come la più ricca del Regno. I possedimenti ed il dominio dei Guevara andarono crescendo nel tempo. Gli interessi della dinastia si estesero. Gli spagnoli divennero signori di Castelluccio, Orsara di Puglia, Panni e, contemporaneamente, continuarono a prosperare in terra iberica. L'ultimo discendente della dinastia a conservare la proprietà di palazzo Guevara fu Giovanni De Risis. Questi, il 19 ottobre 1920, vendette la tenuta di Torre Guevara ad una cooperativa. Si chiudeva per sempre la lunga storia di una famiglia d'altri tempi che ha legato il suo nome alle vicende della Capitanata.