sabato 26 gennaio 2008

ORSARA, LA FESTA DELLA LUCE

(comunicato stampa 28 ottobre 2007) I giorni che ci separano dalla notte compresa tra l’1 e il 2 novembre sono i più speciali dell’anno per gli orsaresi. A Orsara di Puglia, la notte di “tutti i santi”, quella del primo giorno di novembre, si celebra una festa antichissima: è il momento dei “Fuca coste e cocce priatorije”, cioè dei falò e delle teste del purgatorio. A pochi giorni dall’evento, tutti sono indaffarati nei preparativi. Le famiglie cercano di accaparrarsi le zucche migliori per i propri bambini. Saranno i più piccoli, con l’aiuto di nonni e genitori, a intagliare queste grandi “mongolfiere” arancioni per renderle “umane” e dotarle di occhi, naso, bocca e adeguarle a ospitare un lume al loro interno. Ma la preparazione delle “cocce priatorije” è solo una delle incombenze da assolvere: affinché la festa sia perfetta, come vuole la tradizione, occorre accatastare per tempo tutto il legname necessario a preparare un falò che faccia invidia a quello del vicino. E poi non bisogna dimenticare vino, carne, pane, patate e dolci tipici, cioè tutte le pietanze e gli ingredienti che saranno consumati nella notte del 1° novembre, quando in ogni stradina del borgo medievale si terrà un banchetto a base di piatti “poveri” ma gustosi e in tutto il paese saranno esposte centinaia di zucche lavorate in modo creativo e illuminate al loro interno. Gli orsaresi, gelosi e orgogliosi custodi delle loro antiche tradizioni, ogni anno, in questo periodo, si affannano a spiegare ai visitatori che la loro festa, il suo significato più profondo, non ha nulla a che fare con quella di “Halloween”, ormai diventata un appuntamento commerciale. L’evento che si celebra a Orsara di Puglia, al contrario, è ancora profondamente legato al culto dei defunti e rifugge decisamente dal “rito” consumistico del “dolcetto o scherzetto”. Uno dei momenti più suggestivi della festa è quello che scatta alle 19: al risuonare di tutte le campane di Orsara ci sarà l’accensione di un falò in ogni strada. Un consiglio pratico per quanti hanno intenzione di andare a Orsara a godersi lo spettacolo: è meglio arrivare presto in paese, perché da una certa ora in poi (21 - 21.30), esauriti i posti auto, diventa difficilissimo fare ingresso nel centro storico e trovare un posto libero per parcheggiare. L’attrazione che questo appuntamento esercita sulla gente è fortissima. Orsara di Puglia si trasforma, acquisendo le caratteristiche di un luogo magico. Davanti all’uscio di ogni abitazione si vedono grandi tavolate. Si mangia per strada, in una grande comunione collettiva che riempie il borgo di voci, risate, musica e allegria. E poi c’è il mistero di una notte che sembra davvero fare abbracciare due mondi: uno materiale e visibile, l’altro ultraterreno e impalpabile, ma pieno di suggestioni. La tradizione vuole che le anime del Purgatorio (Cocce priatorije) possano purificarsi attraverso il fuoco dei fucacoste e trovare la via del Paradiso, che viene indicata loro dai lumi nascosti dentro le zucche. E’ la festa della luce, dunque, non quella delle tenebre (come invece è per Halloween). In onore dei defunti, che in processione attraversano il paese dopo la mezzanotte, si consumano cibi poveri ma ricchi di significati simbolici: il grano lessato e condito col solo mosto cotto, le patate, le cipolle, le uova e le castagne cotte sotto la brace. Un appuntamento da non perdere.

ORSARA A SAN MAURO TORINESE

(comunicato stampa 24 settembre 2007) Per quattro giorni, dal 15 al 18 settembre, San Mauro Torinese (cittadina a pochi chilometri dal capoluogo del Piemonte) ha dedicato un’ampia vetrina a Orsara di Puglia, in occasione del gemellaggio tra le due comunità celebrato durante i giorni della locale festa patronale dedicata ai “Corpi Santi”. Nella fiera mercato di San Mauro, l’importante manifestazione denominata “Mestieranda”, il Consorzio Produttori Orsaresi ha esposto e venduto vino, miele, salumi e formaggi tipici, pasta, olio e il meglio della produzione “made in Orsara”. Domenica 16 settembre, corteo storico d’onore per i figuranti orsaresi che, partendo dall’Abbazia di Pulcherada, hanno fatto rivivere agli abitanti di San Mauro e alla comunità orsarese della cittadina piemontese i tempi dei “Cavalieri di Calatrava”, i monaci-guerrieri. Nel Palazzo Municipale, solenne cerimonia per sancire ufficialmente il Patto d’Amicizia che d’ora in poi legherà la città piemontese a quella pugliese. La sera dopo, nella piazza dell’abbazia, è stato proiettato “Raccontando Orsara di Puglia”, un documentario sugli usi e i costumi orsaresi che ha illustrato ai presenti, oltre 200 persone, anche l’attuale identità del paese che affaccia sui monti e le vallate della Daunia. La delegazione capeggiata dal sindaco Mario Simonelli, con la presenza di Concetta Terlizzi per la Proloco orsarese, è stata accolta dalle massime autorità civili e religiose di San Mauro e della provincia di Torino. Un’accoglienza magnifica è stata riservata al gruppo proveniente dalla Capitanata, con una spettacolare chiusura della quattro giorni: i fuochi pirotecnici hanno illuminato a giorno le rive del Po e le due comunità gemelle si sono date appuntamento a Orsara di Puglia per una prossima occasione di festa e di scambio. La comunità orsarese di San Mauro, composta da numerosi emigranti, ha accolto con commozione i propri concittadini e ha espresso gratitudine alle due Amministrazioni comunali per aver reso concreto un percorso di condivisione e di amicizia tra le due città.

ORSARA NELLA GUIDA "CITTASLOW"

(comunicato stampa 24 settembre 2007) Sarà distribuita in tutta Europa, entro ottobre, la nuova guida di “Città Slow”, la rete delle 54 città italiane dove il “buon vivere” comincia a tavola e la qualità dell’accoglienza inizia dalle proprietà e dal gusto dei prodotti enogastronomici, per continuare con i valori espressi dalla tradizione. A rappresentare la Capitanata, nella pubblicazione ufficiale del circuito presieduto da Roberto Angelucci, sarà Orsara di Puglia, entrata ufficialmente a far parte del sodalizio lo scorso 5 febbraio. Da Abbiategrasso (Milano) a Zibello (Parma), “Città Slow” valorizza "i comuni rispettosi della salute dei cittadini, della genuinità dei prodotti e della buona cucina; ricchi di affascinanti tradizioni artigiane, di preziose opere d’arte, di piazze, botteghe, ristoranti, luoghi dello spirito e paesaggi incontaminati; caratterizzati della spontaneità dei riti religiosi, dal rispetto delle tradizioni, dalla gioia di un lento e quieto vivere" (http://www.cittaslow.net/sezioni/Associazione). Nella pubblicazione ufficiale della rete italiana, Orsara di Puglia figura accanto a rinomate località turistiche italiane come Positano e San Miniato e, assieme a Cisternino (Brindisi) e Trani (Bari), rappresenta la Puglia all’interno della grande tradizione enogastronomica del Bel Paese. La cittadina devota al “santo guerriero”, l’Arcangelo Michele, ha sviluppato la propria vocazione a essere meta del turismo di qualità, accrescendo anche la propria capacità ricettiva e l’offerta di ristoranti, enoteche e pub. In primavera, e ancor di più durante tutto il periodo estivo, le viuzze di pietra e le piazze orsaresi si animano grazie a un buon numero di eventi: le fiere dell’8 maggio, del 13 giugno e del 29 settembre; la Festa del Vino, con la Galleria Enogastronomica Orsarese. E poi la suggestiva “Festa dei fuca coste e delle cocce priatorije”. La notte del 1° novembre, a Orsara di Puglia, è la più magica dell’anno: illuminata dai falò delle ginestre e dalle zucche artistiche, animata dalla musica, insaporita dalle tavole imbandite in ogni strada. Circondata dal verde dei boschi, Orsara ha un incantevole centro storico: la grotta di San Michele Arcangelo e l’Abbazia dell’Annunziata sono templi cristiani di rara bellezza. Le ricerche effettuate nell’ambito del progetto “Selor”, piano scientifico decennale che mira a scoprire i fattori alimentari capaci di prevenire le malattie correlate all’età, confermano che “chi vive ad Orsara campa cent’anni”. I primi a scommettere sull’evidenza scientifica del peculiare processo di invecchiamento degli orsaresi sono stati i ricercatori del CNR di Pisa. Gli esiti dei primi anni di analisi hanno mostrato una concentrazione sorprendentemente alta a Orsara di selenio, potente antiossidante che previene la formazione dei radicali liberi, ritenuti la base dell'invecchiamento umano e dello sviluppo di malattie croniche e degenerative. Alla prima presentazione della fase preliminare dello studio, tenutasi a Pisa nell’ottobre 2003, i risultati divulgati hanno destato scalpore: la percentuale di selenio riscontrata nei primi 20 centimetri di suolo preso in esame sarebbe da 4 a 80 volte superiore alla media nazionale. Il selenio di Orsara è biodisponibile in natura, una condizione che mette al riparo dagli effetti negativi che un sovradosaggio apporterebbe alla salute. Non solo, ma le qualità del prezioso oligoelemento che si associa anche ad un’alta presenza di vitamine del gruppo A, B, C e soprattutto E, è riscontrabile negli alimenti di diretta derivazione dalle attività di sfruttamento del terreno: questi prodotti sono i cereali, il latte caprino e ovino e i suoi derivati, l’olio, il vino (ricco anche di flavonoidi), le fave e gli asparagi. La concentrazione delle sostanze nutrienti contenute in questi elementi, da sempre presenti sulla tavola degli orsaresi, sarebbe alla base del segreto della longevità della popolazione anziana che invecchia bene e soprattutto al riparo dalle patologie disabilitanti correlate all’età, come quelle cardiovascolari.

PATTO D'AMICIZIA CON S.MAURO TORINESE

(comunicato stampa 10 settembre 2007)Un Patto d’Amicizia che affonda le radici nel passato e costituisce un ponte di collaborazione per il futuro. Orsara di Puglia e San Mauro Torinese ufficializzeranno il gemellaggio tra le rispettive comunità sabato 15 settembre, nel corso di una solenne cerimonia che si terrà nella cittadina piemontese e a cui parteciperà una delegazione orsarese capeggiata dal sindaco Mario Simonelli. Entrambe le amministrazioni comunali, la scorsa settimana, hanno approvato gli atti formali che sanciscono l’intesa. Sabato prossimo, i rappresentanti istituzionali dei due comuni si consegneranno reciprocamente i documenti e i doni che ufficializzano un percorso cominciato da ormai più di un anno con diverse iniziative. A San Mauro Torinese, cittadina di 18mila abitanti a nove chilometri da Torino, risiede una delle più numerose comunità di emigranti orsaresi. Una sorta di “paese nel paese” che, tuttavia, dagli anni ’60 ad oggi, ha saputo integrarsi perfettamente nel tessuto sociale-produttivo e culturale del piccolo e grazioso centro piemontese. Il Patto d’Amicizia tra le due comunità, dunque, era già scritto nella storia di due comunità che da tempo hanno incrociato i propri destini. Lo scorso anno, per rinsaldare i legami con gli orsaresi che vivono nella cittadina torinese, una nutrita delegazione proveniente da Orsara è stata ospite e protagonista di una due giorni che San Mauro ha dedicato ai suoi residenti di origine pugliese. Una 48ore di ospitalità e amicizia che si chiuse con lo spettacolo della compagnia teatrale “Arti e Mestieri” e una commedia in vernacolo orsarese. Il Patto d’Amicizia con San Mauro Torinese guarda al presente e costituisce un ponte per il futuro, grazie alla programmazione di una serie di iniziative comuni per incrementare gli scambi e fortificare la collaborazione tra le due comunità.

ORSARA, L'ABBAZIA


(comunicato stampa 24 agosto 2007) Imponente e soave, custode della fede cristiana ed esempio del genio dell’architettura sacra: l’ex Abbazia di Sant’Angelo, oggi detta “dell’Annunziata”, vive in questi giorni di nuovo splendore. Da luglio e fino al prossimo 15 settembre è possibile visitarla tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle 9 alle 13 e dalle 17 alle 20. Il restauro del complesso è ormai completato per quanto attiene alla splendida Chiesa dell’Angelo e al museo interno. Tra le sue mura, ascoltando le voci della storia di questo luogo, si può avvertire ancora l'odore dell'incenso, il canto monodico gregoriano, lo sferragliare delle armature dei monaci-guerrieri di Calatrava, il canto dei pellegrini, la presenza di nobili timorati e di vescovi prepotenti. Il vecchio monastero, l’ospizio per i pellegrini e la chiesa sono le prime e storiche costruzioni che appaiono alla vista di chi raggiunge Orsara dalla strada di Troia. Da lontano, il complesso appare come perfettamente abbracciato dal verde e dagli alberi circostanti. Il complesso fu occupato prima dai Basiliani e poi dai Benedettini. Nel 1228, il Sommo Pontefice Gregorio IX (1227-1241) chiamò dalla Spagna i Cavalieri dell'ordine di Calatrava, concedendo loro l'Abbazia, col compito di frenare l'azione dei Saraceni di Federico II. La loro presenza durò fino al 1294, quando vennero chiamati dalla Casa madre spagnola per combattere i Mori. Orsara venne concessa al conte Cavaniglia e poi venduta nel 1524 al duca Giovanni Guevara per 16.000 ducati.Sarà questa nobile famiglia spagnola ad acquistare dal clero orsarese l'ex Abbazia.Vi dimorò stabilmente Francesco Guevara, un ecclesiastico che la trasformò in parte ricavando un balconcino nell'adiacente Chiesa dell'Annunziata per poter assistere alle funzioni religiose. Diverse saranno le rivendicazioni del clero orsarese per l'autonomia dell'Abbazia sino a quando, nel 1786, il vescovo G.G.Onorati (1777-1793), riuscì ad ottenere la concessione dell'Abbazia, definitivamente sancita con un rescritto dell'11 maggio 1855. Nel tempo l'Abbazia ha subito trasformazioni, spoliazioni e usurpazioni, ma ha sempre conservato un enorme fascino e oggi continua a custodire opere d’arte e testimonianze della storia di Orsara e della Capitanata.

ORSARA ESTATE 2007, IL BILANCIO

(comunicato stampa 13 agosto 2007) Col ferragosto alle porte, Orsara comincia a tirare le somme di una stagione estiva che ha ancora davanti a sé alcune date importanti per il paese. Da luglio a metà agosto, il borgo medievale ha accolto oltre 60mila visitatori. Ma il progetto che ha già cominciato a produrre buoni risultati è quello di destagionalizzare l’offerta di eventi, organizzando una serie di appuntamenti durante tutto l’arco dell’anno e stilando un calendario di manifestazioni che si intensifichi a partire già da marzo. Quest’anno, ad esempio, proprio a marzo si sono tenute diverse iniziative come mostre e incontri con l’autore. In aprile, invece, è stata di scena “Orsara in Arte”, con un mese dedicato a pittura, fotografia, esposizioni e concorsi. Il maggiore contributo al consolidamento della vocazione di Orsara all’accoglienza dei visitatori, sulla via del trinomio cultura-enogastronomia-turismo, è quello fornito da manifestazioni che sono diventati appuntamenti tradizionali: nel 2007, a giugno, la Sagra dell’Asparago è arrivata alla sua settima edizione; lo stesso mese, la Festa del Vino e Geo (la Galleria Enogastronomica Orsarese) hanno celebrato il loro ventesimo compleanno. Tra luglio e agosto, infine, l’Orsara Jazz, con otto date e 14 concerti, ha tagliato il nastro della diciottesima edizione. E il 14 agosto torna il corteo storico. A partire dalle 19.30, Orsara tornerà indietro nei secoli e nelle sue vie sfileranno i Cavalieri di Calatrava. Nel 1228, papa Gregorio IX stabilì a Orsara di Puglia la sede dei monaci guerrieri dell'ordine dei Cavalieri di Calatrava che rimasero nella cittadina sino al tredicesimo secolo quando furono inviati in Spagna per combattere i Mori. Una tradizione storica che sarà omaggiata, sempre il 14 agosto, anche dalla “Cena medievale”, banchetto dagli antichi sapori che prenderà il via alle 20.30. "Tutto questo – dichiara il sindaco Mario Simonelli – ha permesso alla comunità di centrare risultati importanti anche dal punto di vista economico e occupazionale oltre che socio-culturale: economicamente, la crescita di Orsara è testimoniata dal fatto che negli ultimi cinque-sei anni non ha chiuso i battenti nemmeno un’attività nel settore della ristorazione e dei locali pubblici, anzi ne sono state aperte di nuove". Nella stagione in cui operatori e mass-media registrano il ritrovato appeal dei Monti Dauni, con un aumento di visitatori in diversi centri dell’area, Orsara di Puglia può – a buona ragione – rivendicare il proprio ruolo di “apripista” per una fase che andrà sfruttata al meglio anche nei prossimi anni.

ORSARA,7a FESTA dei BERSAGLIERI




(comunicato stampa 16 luglio 2007) Dalla piuma nera più piccola, 6 anni appena, a quella più grande che ha già superato le 85 primavere: la settima edizione della Festa del Bersagliere, a Orsara di Puglia, è stata una manifestazione di popolo cui hanno partecipato tutte le generazioni che si sono riconosciute, si riconoscono e continuano ad essere grate a un corpo militare che ha fatto la storia d’Italia. Domenica, a Orsara di Puglia, sono arrivati bersaglieri da tutto il Sud: Melfi, Potenza, Napoli, Bari, Campobasso, Roma erano presenti con tutte le altre delegazioni (Foggia, San Giovanni Rotondo, Troia, Ordona) che hanno “invaso” pacificamente e sonoramente il paese. La giornata speciale delle “penne nere” si è aperta alle 9, in Piazza Mazzini, con il ritrovo di tutti i gruppi provenienti da Puglia, Campania, Basilicata, Lazio e Molise. Poi la messa a San Nicola. A seguire, il momento toccante dell’onore ai caduti, nuovamente in Piazza Mazzini, con la deposizione della corona commemorativa e l’esecuzione dell’Inno d’Italia e del Silenzio da parte della fanfara dei bersaglieri di Orsara di Puglia davanti a centinaia di cittadini e ad almeno 300 ex militari delle varie sezioni dell’Anb, l’Associazione Nazionale dei Bersaglieri. Con il “sciogliete le righe” è arrivata la visita guidata all’Abbazia dell’Angelo e al museo civico. Altro momento spettacolare alle 12, con il concerto della fanfara orsarese a Villa Jamele. Infine, tutti a tavola per brindare a una giornata che ha dimostrato ancora una volta lo straordinario spirito di corpo che anima i bersaglieri italiani. Il Generale Angelo Agata (responsabile Anb per il Mezzogiorno) e il presidente dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, sezione Puglia, Donato Rinaldi hanno espresso gratitudine a Orsara per la splendida accoglienza.

ORSARA IN CANADA

(comunicato stampa 16 aprile 2007) Se prima erano in tre a crederci, adesso sono in cinque i paesi dell’Appennino Dauno che lavorano insieme al progetto “Festa dell’Accoglienza”. Di cosa si tratta? Semplice. Orsara di Puglia, Alberona, Deliceto, Monteleone di Puglia e Roseto Valfortore, tra le tante cose che hanno in comune annoverano anche una storia fatta di emigrazione. Una delle mete preferite, tra le famiglie di quei paesi andate all’estero a cercar fortuna, è il Canada. I cinque comuni dauni hanno deciso di rinsaldare i legami con le comunità italiane residenti nelle città canadesi. Nel progetto, rientrano gli scambi culturali, formativi e commerciali che coinvolgeranno soprattutto i giovani: da una parte, i ragazzi dei centri appenninici che aderiscono al progetto potranno usufruire di soggiorni al di là dell’Atlantico per studiare, imparare una lingua diversa e partecipare a stage di lavoro; dall’altra, i figli dei nostri emigranti – che spesso hanno soltanto sentito parlare dei paesi natii di genitori e nonni – potranno venire in Italia per conoscere la Capitanata e imparare l’italiano. "E’ un progetto molto importante e l’aspetto commerciale, che pure ci interessa, è solo una delle opportunità che questi scambi possono produrre – spiega Pasquale Frisoli, funzionario del Comune di Roseto Valfortore e responsabile del progetto per i cinque comuni -. Vogliamo ristabilire un legame forte con i nostri concittadini all’estero". L’anno scorso - quando all’iniziativa parteciparono soltanto Orsara, Deliceto e Roseto – la Regione stanziò 18mila euro (sui 70mila richiesti) per il progetto. Le delegazioni dei tre comuni, lo scorso novembre, sono state a Toronto dove hanno riallacciato i contatti con le loro comunità di emigranti e avviato la realizzazioni di progetti di collaborazione con gli italo-canadesi. "Abbiamo trovato un’accoglienza e un entusiasmo straordinari – dice Giovanni Bizzarri, assessore di Deliceto -. Per loro e per noi questo legame è importantissimo". I tre comuni, cinque mesi fa, hanno promosso i loro prodotti in un affollato work shop e partecipato a una cerimonia d’accoglienza con oltre 400 persone in rappresentanza delle comunità italiane e delle istituzioni di Toronto. In quella occasione, è stato premiato Filippo Antonio Zita, cittadino canadese di origini rosetane che ha lavorato nel gruppo di scienziati capaci di inventare il bancomat, una delle tecnologie che ha cambiato l’approccio al denaro per milioni di persone in tutto il mondo. "E’ un buon progetto – dichiara il sindaco di Orsara Mario Simonelli - soprattutto perché permette a più comuni di lavorare insieme e questo è un modello d’azione da usare in ogni settore". "Basta con i campanilismi – gli fa eco Pasquale Frisoli -. Tra gli altri obiettivi abbiamo anche quello di aprire una vetrina dei nostri paesi a Toronto. Potremmo coinvolgere anche alcuni comuni del nord barese. Da soli, le nostre comunità, sono piccole e con poche possibilità. Insieme, invece, possiamo fare molto".

giovedì 24 gennaio 2008

"Del maiale non si butta via nulla"



"Del maiale non si butta via nulla". A Orsara di Puglia, terra saporita, regno contadino del gusto genuino, lo sanno bene. E prendono in prestito l'antica saggezza popolare, quella delle frasi proverbiali, per dare il titolo a un appuntamento organizzato dalla Proloco. Il sodalizio presieduto da Concetta Terlizzi si è inventato un interessante ciclo d'incontri dedicati al cibo. L'iniziativa ha preso il via lo scorso ottobre e proseguirà fino al 28 marzo 2008. Ogni ultimo venerdì del mese, con la collaborazione di esperti dell'alimentazione (quelli del Sian, il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione, di Slow Food e dell'Ais, l'Associazione Italiana Sommeliers), una scolaresca ha la possibilità di imparare molte cose su un alimento: pane, vino, olio, miele, funghi, pasta fatta in casa. Domani, dalle 10.30 alle 12.30 e, nel pomeriggio, dalle 17 alle 19, sarà la carne di maiale ad essere al centro della giornata. In mattinata, due gruppi di studenti provenienti da Foggia, quelli dell'istituto professionale "Einaudi" e del tecnico-industriale "Altamura", compiranno un percorso per conoscere le aziende orsaresi che producono carne e insaccati. In serata, il "laboratorio del gusto" con l'Accademia della cucina di Foggia. Non è un caso che la Proloco abbia scelto il venerdì come giorno “il giorno dei gusti e dei saperi”. C'è una leggenda a Orsara di Puglia. Una storia che ha profondamente influenzato gli usi delle famiglie orsaresi. Gli anziani raccontano che il giorno di Venerdì Santo, mentre stanca e afflitta andava verso il Calvario (quartiere del borgo medievale), la Vergine si fermò sulla soglia d’ingresso di una casa modesta dove vide una donna che impastava il pane. La Madonna le chiese il permesso di sedersi e quella, sorridente e gentile, le offrì una sedia. Poi la Vergine chiese di poter bere un sorso d'acqua, e la padrona di casa, tutta premurosa, la dissetò. Ammirando tanta cortesia e bontà la Madonna rivolse gli occhi al cielo e invocò la benedizione di Dio. Da allora, il pane lievitato il venerdì è percepito come più saporito di quello preparato gli altri giorni.

martedì 22 gennaio 2008

ORSARA DI PUGLIA...STYLE



"Orsara è riuscita laddove altri hanno fallito. Per essere competitivi dobbiamo seguire 'la via orsarese' che non è quella dei prodotti massificati, ma è invece la rete delle produzioni di pregio". E’ Michele Colangelo, presidente provinciale della Confederazione Italiana Agricoltori, a parlare di “Orsara style” nel suo intervento durante la presentazione del consorzio “Produttori Orsaresi” tenutasi martedì sera nell’aula consiliare di Orsara. Al consorzio, finora, hanno aderito 12 aziende del luogo e l’Amministrazione comunale, ma sono previste ulteriori adesioni al nuovo sodalizio nato per creare un marchio delle produzioni tipiche orsaresi e per lavorare alla trasformazione-etichettatura e commercializzazione di un paniere di tipicità che comprende pane, olio, conserve, ortaggi, pasta fresca, vino e formaggi. Tutti prodotti già messi in commercio nel primo punto vendita di “Produttori Orsaresi” allestito a tempo di record in via Daniele Moffa, a Orsara. Presto un nuovo “point” sarà inaugurato in Piemonte. "Per creare valore aggiunto – ha detto Colangelo -, dobbiamo puntare ai mercati nazionali ed esteri disposi a pagare per acquistare qualità certificata e 'tracciabilità' del prodotto. Per fare questo, però, bisogna garantire tempi certi nella produzione e nella distribuzione". "Quello di oggi è il risultato di un lavoro di squadra partito dal basso, dall’impegno di voi produttori – ha dichiarato il sindaco Mario Simonelli -. Un lavoro incoraggiato, sostenuto e valorizzato dal Comune di Orsara che si pone la sfida di commercializzare i nostri prodotti a livello regionale, nazionale e internazionale". Le parole del primo cittadino sono supportate dai fatti. La cantina “Tuccanese”, produttrice del vino che ha ottenuto la Igt (identificazione geografica tipica), ha destinato una parte della produzione al mercato statunitense, facendo approdare in Florida il suo “rosso”. E non è l’unico esempio di export “made in Orsara”. Ma tra le sfide del neonato consorzio c’è proprio quella di puntare con sempre più decisione all’esportazione del proprio marchio e, naturalmente, dei prodotti tipici locali. "Siamo orsaresi, fieri di questa terra e del suo patrimonio di gusti, sapori e tradizioni, orgogliosi di essere tra i primi ad aver compiuto un percorso fatto di sinergie che oggi apre un nuovo cammino, ancora più difficile ed entusiasmante – ha concluso Simonelli -. Con il riconoscimento di Città Slow intendiamo continuare a compiere passi importanti per la creazione di nuovo benessere condiviso e di sviluppo per Orsara di Puglia". Franco Parisi e Antonio Angelillis, rispettivamente vicepresidente e assessore alle Risorse della Provincia di Foggia, annuiscono e nei loro interventi indicano il consorzio come "un esempio" e nel lavoro compiuto dalla comunità orsarese intravedono "un modello" del "fare sistema": imprese, istituzioni, organizzazioni sindacali e di categoria non possono che marciare insieme, in un’unica direzione – quella “suggerita” dalla vocazione agricola e della Capitatana – per centrare l’obiettivo dello sviluppo e dell’occupazione. "Dobbiamo promuovere la nostra cittadina come un prodotto unico, che ha nella terra, dentro la storia e la tradizione culturale il suo “gene” – ha detto Concetta Terlizzi, presidente della Proloco – E’ quel gene che dà valore aggiunto e differenziazione rispetto a tutti gli altri prodotti". Entusiasta Leonardo Guidacci, presidente trentaquattrenne del consorzio: "La mia è una presidenza pro tempore – ha spiegato sorridendo -. Sono orgoglioso di coordinare il consorzio nei suoi primi passi. Di consorzi di prodotti tipici ce ne sono tanti, ma il nostro – già dal nome – si pone l’obiettivo di tutelare la specificità e l’unicità dei prodotti orsarese. A chi acquista il nostro miele, il nostro pane, il nostro vino (Guidacci è socio-presidente della Cantina Tuccanese, ndr), dobbiamo far vedere cosa c’è dietro e dentro le aziende che producono le tipicità di Orsara. Io sono giovane e voglio vivere, lavorare e contribuire allo sviluppo di questa comunità". Con “Produttori Orsaresi” la sfida si può vincere.

ORSARA DI PUGLIA in EMILIA ROMAGNA



I prodotti orsaresi hanno una nuova vetrina: l’Emilia Romagna. La cinque giorni di musica e degustazioni “made in Orsara” andata in scena dall’8 al 12 gennaio 2008, nello storico locale bolognese della “Cantina Bentivoglio”, ha avuto uno straordinario successo. Nella città delle due torri, quasi per un’intera settimana, l’associazione “Orsara Musica” e il “Consorzio Produttori Orsaresi”, con la collaborazione del Comune di Orsara e dello chef Peppe Zullo, sono stati protagonisti di un vero e proprio work shop musicale ed enogastronomico che ha suscitato grande interesse. La serata dell’11 gennaio, in particolare, è stata interamente dedicata alla cucina orsarese: cicatelli con verdure, pietanze a base di carne d’agnello, pasta fatta a mano, olio, miele e vino sono stati gli “ambasciatori” della tradizione di Orsara. Una manifestazione che ha già prodotto qualcosa di concreto: . Ma l’obiettivo più importante, quest’anno, è rappresentato dal mercato statunitense".

ORSARA IN TIVVU'



Dalle telecamere del primo canale pubblico nazionale a quelle del “secondo”: dopo essere stata protagonista su Rai Uno, lo scorso 27 settembre 2006 in una bella puntata de “La prova del cuoco” di Antonella Clerici, Orsara di Puglia è tornata a essere protagonista in tv con “Tg2 Si Viaggiare”, la rubrica del telegiornale di Rai Due sui viaggi e il turismo. Le telecamere del programma a cura di Marcello Masi e condotto da Silvia Vaccarezza sono state a Orsara di Puglia lo scorso 19 gennaio 2007. Ciò che gli operatori hanno filmato, invece, è andato in onda venerdì 9 febbraio in coda alle edizioni del Tg2 delle 10.30 e delle 13.30.
L’occasione, per tanti orsaresi e per i visitatori di tutta Italia che hanno conosciuto Orsara in questi anni, per celebrare la promozione della cittadina foggiana nel circuito di “Città Slow”. Un riconoscimento ufficializzato il 5 febbraio 2007. La rete internazionale di Città Slow è nata del 1999. Otto anni fa, Carlo Petrini, assieme ai sindaci di Bra (Cuneo), Orvieto (Terni), Positano (Salerno) e Greve in Chianti (Firenze), fondò un movimento di cui oggi fanno parte 80 Paesi del mondo. Obiettivo di questa rete di comunità è quello di difendere le produzioni agroalimentari autoctone assieme alla messa in valore dei modi tradizionali di far cucina e dei sapori locali. In questo modello, che sostanzialmente mira a migliorare la qualità della vita, sono coinvolti tutti gli aspetti relativi alla quotidianità: il cibo, la cultura e il sociale, l’urbanistica, l’ambiente, l’energia, i trasporti, il turismo, il mondo agricolo, la formazione dei giovani. Avere i requisiti per poter entrare nel movimento internazionale delle Città Slow è un importante riconoscimento, ma rappresenta anche un impegno severo. Orsara di Puglia ha sottoscritto un codice condiviso di comportamenti concreti, il cui rispetto sarà verificato periodicamente. Con il riconoscimento di Orsara quale “città slow”, si rafforza il cammino di un’intera comunità verso la costruzione della cittadella del benessere, orientata a offrire più servizi a cittadini e visitatori.Orsara di Puglia sta lavorando da anni per rendere sempre più credibile la sua ambizione a divenire luogo del “turismo di qualità”. “Medina” (http://www.orsara-medina.it/home.htm), “Camera con vista”, “Donna Cecilia”, “Pane e Salute”, “La Tana dell’Orso”, le oasi dei sapori dello chef internazionale Peppe Zullo (http://www.peppezullo.it/) sono gli ambasciatori della cucina orsarese. “Pablo Neruda” è l’enoteca che omaggia vino e poesia. Accanto ai baluardi del buon gusto, sono sorte nuove strutture ricettive: cinque bed&breakfast (http://www.comune.orsaradipuglia.fg.it/ricettivita.php?tipo=Bed%20and%20Breakfast) capaci complessivamente di 14 camere e 34 posti letto. La capacità ricettiva del paese, inoltre, conta su altre strutture: Peppe Zullo, tra Piano Paradiso e Villa Iamele, dispone di 20 posti letto; l’hotel “Le Querce” ha 14 camere per 25 posti letto e ancora l’agriturismo di “Posta Guevara”. Ma si può usufruire anche di camere e appartamenti messi a disposizione da molte famiglie. Orsara, inoltre, è uno dei comuni promotori del Distretto Rurale di qualità e del più importante D.a.Re, il distretto agro alimentare regionale.

ORSARA LA BELLA



Milleduecento ettari di boschi, un sito di interesse comunitario (Sic) individuato nell’area che va dalla Valle del Cervaro al bosco Incoronata, in una zona bagnata dai torrenti Cervaro, Lavella e Sannoro: è questo il patrimonio ambientale di Orsara di Puglia, cittadina posta nella zona più verde della provincia di Foggia. Enoteche, ristoranti incastonati in un incantevole centro storico, bed & breakfast. Come dire: bere buon vino, mangiare ottimamente e pernottare in un luogo accogliente senza spendere troppo. A Orsara di Puglia si può. Negli ultimi 10 anni, il paese ha cominciato a sviluppare con eccellenti risultati la propria vocazione al turismo di qualità. In primavera, e durante tutto il periodo estivo, le viuzze di pietra e le piazze orsaresi si animano grazie a un buon numero di eventi: le fiere dell’8 maggio, del 13 giugno e del 29 settembre; la Festa del Vino, con la Galleria Enogastronomica Orsarese, e la rassegna dedicata al jazz d’autore (http://www.orsaramusica.it/). Antichissima e suggestiva è la “Festa dei fuca coste e delle cocce priatorije” (http://www.comune.orsaradipuglia.fg.it/turismo_record_long.php?Rif=40): qui la notte del 1° novembre è la più magica dell’anno, illuminata dai falò delle ginestre e dalle zucche artistiche, animata dalla musica, insaporita dalle tavole imbandite in ogni strada e piazza. Orsara è un’ottima meta per chi ama la purezza della natura e lo splendore delle opere realizzate dall’uomo. Nel centro storico, è un piacere fare tappa in Largo San Michele, in Piazza Mazzini, facendosi condurre dalle caratteristiche vie cittadine attraverso un sentiero impreziosito da palazzi storici e preziose fontane. Nell’itinerario alla scoperta delle bellezze orsaresi, ci sono la grotta di San Michele Arcangelo, la chiesa di San Pellegrino costruita nel 1527 e quella dell’Annunziata. Templi cristiani di rara bellezza, come l’ex Abbazia di Sant’Angelo risalente all’undicesimo secolo. Il complesso abbaziale comprende la Chiesa di San Michele e la Chiesa dell’Annunziata, tempio che si presenta come un gioiello dell’architettura romanica. Di grande interesse una serie di palazzi e dimore storiche, come il Palazzo Torre Guevara, il Palazzo De Gregorio, che conserva intatta la sua struttura architettonica esterna e interna, un magnifico portale e l’originaria struttura lo rendono unico nel suo genere. Orsara è sede di un Museo Diocesano, dove sono custoditi antichi reperti archeologici di notevole pregio.