sabato 26 gennaio 2008

ORSARA NELLA GUIDA "CITTASLOW"

(comunicato stampa 24 settembre 2007) Sarà distribuita in tutta Europa, entro ottobre, la nuova guida di “Città Slow”, la rete delle 54 città italiane dove il “buon vivere” comincia a tavola e la qualità dell’accoglienza inizia dalle proprietà e dal gusto dei prodotti enogastronomici, per continuare con i valori espressi dalla tradizione. A rappresentare la Capitanata, nella pubblicazione ufficiale del circuito presieduto da Roberto Angelucci, sarà Orsara di Puglia, entrata ufficialmente a far parte del sodalizio lo scorso 5 febbraio. Da Abbiategrasso (Milano) a Zibello (Parma), “Città Slow” valorizza "i comuni rispettosi della salute dei cittadini, della genuinità dei prodotti e della buona cucina; ricchi di affascinanti tradizioni artigiane, di preziose opere d’arte, di piazze, botteghe, ristoranti, luoghi dello spirito e paesaggi incontaminati; caratterizzati della spontaneità dei riti religiosi, dal rispetto delle tradizioni, dalla gioia di un lento e quieto vivere" (http://www.cittaslow.net/sezioni/Associazione). Nella pubblicazione ufficiale della rete italiana, Orsara di Puglia figura accanto a rinomate località turistiche italiane come Positano e San Miniato e, assieme a Cisternino (Brindisi) e Trani (Bari), rappresenta la Puglia all’interno della grande tradizione enogastronomica del Bel Paese. La cittadina devota al “santo guerriero”, l’Arcangelo Michele, ha sviluppato la propria vocazione a essere meta del turismo di qualità, accrescendo anche la propria capacità ricettiva e l’offerta di ristoranti, enoteche e pub. In primavera, e ancor di più durante tutto il periodo estivo, le viuzze di pietra e le piazze orsaresi si animano grazie a un buon numero di eventi: le fiere dell’8 maggio, del 13 giugno e del 29 settembre; la Festa del Vino, con la Galleria Enogastronomica Orsarese. E poi la suggestiva “Festa dei fuca coste e delle cocce priatorije”. La notte del 1° novembre, a Orsara di Puglia, è la più magica dell’anno: illuminata dai falò delle ginestre e dalle zucche artistiche, animata dalla musica, insaporita dalle tavole imbandite in ogni strada. Circondata dal verde dei boschi, Orsara ha un incantevole centro storico: la grotta di San Michele Arcangelo e l’Abbazia dell’Annunziata sono templi cristiani di rara bellezza. Le ricerche effettuate nell’ambito del progetto “Selor”, piano scientifico decennale che mira a scoprire i fattori alimentari capaci di prevenire le malattie correlate all’età, confermano che “chi vive ad Orsara campa cent’anni”. I primi a scommettere sull’evidenza scientifica del peculiare processo di invecchiamento degli orsaresi sono stati i ricercatori del CNR di Pisa. Gli esiti dei primi anni di analisi hanno mostrato una concentrazione sorprendentemente alta a Orsara di selenio, potente antiossidante che previene la formazione dei radicali liberi, ritenuti la base dell'invecchiamento umano e dello sviluppo di malattie croniche e degenerative. Alla prima presentazione della fase preliminare dello studio, tenutasi a Pisa nell’ottobre 2003, i risultati divulgati hanno destato scalpore: la percentuale di selenio riscontrata nei primi 20 centimetri di suolo preso in esame sarebbe da 4 a 80 volte superiore alla media nazionale. Il selenio di Orsara è biodisponibile in natura, una condizione che mette al riparo dagli effetti negativi che un sovradosaggio apporterebbe alla salute. Non solo, ma le qualità del prezioso oligoelemento che si associa anche ad un’alta presenza di vitamine del gruppo A, B, C e soprattutto E, è riscontrabile negli alimenti di diretta derivazione dalle attività di sfruttamento del terreno: questi prodotti sono i cereali, il latte caprino e ovino e i suoi derivati, l’olio, il vino (ricco anche di flavonoidi), le fave e gli asparagi. La concentrazione delle sostanze nutrienti contenute in questi elementi, da sempre presenti sulla tavola degli orsaresi, sarebbe alla base del segreto della longevità della popolazione anziana che invecchia bene e soprattutto al riparo dalle patologie disabilitanti correlate all’età, come quelle cardiovascolari.

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