martedì 22 gennaio 2008

ORSARA DI PUGLIA...STYLE



"Orsara è riuscita laddove altri hanno fallito. Per essere competitivi dobbiamo seguire 'la via orsarese' che non è quella dei prodotti massificati, ma è invece la rete delle produzioni di pregio". E’ Michele Colangelo, presidente provinciale della Confederazione Italiana Agricoltori, a parlare di “Orsara style” nel suo intervento durante la presentazione del consorzio “Produttori Orsaresi” tenutasi martedì sera nell’aula consiliare di Orsara. Al consorzio, finora, hanno aderito 12 aziende del luogo e l’Amministrazione comunale, ma sono previste ulteriori adesioni al nuovo sodalizio nato per creare un marchio delle produzioni tipiche orsaresi e per lavorare alla trasformazione-etichettatura e commercializzazione di un paniere di tipicità che comprende pane, olio, conserve, ortaggi, pasta fresca, vino e formaggi. Tutti prodotti già messi in commercio nel primo punto vendita di “Produttori Orsaresi” allestito a tempo di record in via Daniele Moffa, a Orsara. Presto un nuovo “point” sarà inaugurato in Piemonte. "Per creare valore aggiunto – ha detto Colangelo -, dobbiamo puntare ai mercati nazionali ed esteri disposi a pagare per acquistare qualità certificata e 'tracciabilità' del prodotto. Per fare questo, però, bisogna garantire tempi certi nella produzione e nella distribuzione". "Quello di oggi è il risultato di un lavoro di squadra partito dal basso, dall’impegno di voi produttori – ha dichiarato il sindaco Mario Simonelli -. Un lavoro incoraggiato, sostenuto e valorizzato dal Comune di Orsara che si pone la sfida di commercializzare i nostri prodotti a livello regionale, nazionale e internazionale". Le parole del primo cittadino sono supportate dai fatti. La cantina “Tuccanese”, produttrice del vino che ha ottenuto la Igt (identificazione geografica tipica), ha destinato una parte della produzione al mercato statunitense, facendo approdare in Florida il suo “rosso”. E non è l’unico esempio di export “made in Orsara”. Ma tra le sfide del neonato consorzio c’è proprio quella di puntare con sempre più decisione all’esportazione del proprio marchio e, naturalmente, dei prodotti tipici locali. "Siamo orsaresi, fieri di questa terra e del suo patrimonio di gusti, sapori e tradizioni, orgogliosi di essere tra i primi ad aver compiuto un percorso fatto di sinergie che oggi apre un nuovo cammino, ancora più difficile ed entusiasmante – ha concluso Simonelli -. Con il riconoscimento di Città Slow intendiamo continuare a compiere passi importanti per la creazione di nuovo benessere condiviso e di sviluppo per Orsara di Puglia". Franco Parisi e Antonio Angelillis, rispettivamente vicepresidente e assessore alle Risorse della Provincia di Foggia, annuiscono e nei loro interventi indicano il consorzio come "un esempio" e nel lavoro compiuto dalla comunità orsarese intravedono "un modello" del "fare sistema": imprese, istituzioni, organizzazioni sindacali e di categoria non possono che marciare insieme, in un’unica direzione – quella “suggerita” dalla vocazione agricola e della Capitatana – per centrare l’obiettivo dello sviluppo e dell’occupazione. "Dobbiamo promuovere la nostra cittadina come un prodotto unico, che ha nella terra, dentro la storia e la tradizione culturale il suo “gene” – ha detto Concetta Terlizzi, presidente della Proloco – E’ quel gene che dà valore aggiunto e differenziazione rispetto a tutti gli altri prodotti". Entusiasta Leonardo Guidacci, presidente trentaquattrenne del consorzio: "La mia è una presidenza pro tempore – ha spiegato sorridendo -. Sono orgoglioso di coordinare il consorzio nei suoi primi passi. Di consorzi di prodotti tipici ce ne sono tanti, ma il nostro – già dal nome – si pone l’obiettivo di tutelare la specificità e l’unicità dei prodotti orsarese. A chi acquista il nostro miele, il nostro pane, il nostro vino (Guidacci è socio-presidente della Cantina Tuccanese, ndr), dobbiamo far vedere cosa c’è dietro e dentro le aziende che producono le tipicità di Orsara. Io sono giovane e voglio vivere, lavorare e contribuire allo sviluppo di questa comunità". Con “Produttori Orsaresi” la sfida si può vincere.

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