giovedì 24 gennaio 2008

"Del maiale non si butta via nulla"



"Del maiale non si butta via nulla". A Orsara di Puglia, terra saporita, regno contadino del gusto genuino, lo sanno bene. E prendono in prestito l'antica saggezza popolare, quella delle frasi proverbiali, per dare il titolo a un appuntamento organizzato dalla Proloco. Il sodalizio presieduto da Concetta Terlizzi si è inventato un interessante ciclo d'incontri dedicati al cibo. L'iniziativa ha preso il via lo scorso ottobre e proseguirà fino al 28 marzo 2008. Ogni ultimo venerdì del mese, con la collaborazione di esperti dell'alimentazione (quelli del Sian, il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione, di Slow Food e dell'Ais, l'Associazione Italiana Sommeliers), una scolaresca ha la possibilità di imparare molte cose su un alimento: pane, vino, olio, miele, funghi, pasta fatta in casa. Domani, dalle 10.30 alle 12.30 e, nel pomeriggio, dalle 17 alle 19, sarà la carne di maiale ad essere al centro della giornata. In mattinata, due gruppi di studenti provenienti da Foggia, quelli dell'istituto professionale "Einaudi" e del tecnico-industriale "Altamura", compiranno un percorso per conoscere le aziende orsaresi che producono carne e insaccati. In serata, il "laboratorio del gusto" con l'Accademia della cucina di Foggia. Non è un caso che la Proloco abbia scelto il venerdì come giorno “il giorno dei gusti e dei saperi”. C'è una leggenda a Orsara di Puglia. Una storia che ha profondamente influenzato gli usi delle famiglie orsaresi. Gli anziani raccontano che il giorno di Venerdì Santo, mentre stanca e afflitta andava verso il Calvario (quartiere del borgo medievale), la Vergine si fermò sulla soglia d’ingresso di una casa modesta dove vide una donna che impastava il pane. La Madonna le chiese il permesso di sedersi e quella, sorridente e gentile, le offrì una sedia. Poi la Vergine chiese di poter bere un sorso d'acqua, e la padrona di casa, tutta premurosa, la dissetò. Ammirando tanta cortesia e bontà la Madonna rivolse gli occhi al cielo e invocò la benedizione di Dio. Da allora, il pane lievitato il venerdì è percepito come più saporito di quello preparato gli altri giorni.

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