sabato 26 gennaio 2008

ORSARA, L'ABBAZIA


(comunicato stampa 24 agosto 2007) Imponente e soave, custode della fede cristiana ed esempio del genio dell’architettura sacra: l’ex Abbazia di Sant’Angelo, oggi detta “dell’Annunziata”, vive in questi giorni di nuovo splendore. Da luglio e fino al prossimo 15 settembre è possibile visitarla tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle 9 alle 13 e dalle 17 alle 20. Il restauro del complesso è ormai completato per quanto attiene alla splendida Chiesa dell’Angelo e al museo interno. Tra le sue mura, ascoltando le voci della storia di questo luogo, si può avvertire ancora l'odore dell'incenso, il canto monodico gregoriano, lo sferragliare delle armature dei monaci-guerrieri di Calatrava, il canto dei pellegrini, la presenza di nobili timorati e di vescovi prepotenti. Il vecchio monastero, l’ospizio per i pellegrini e la chiesa sono le prime e storiche costruzioni che appaiono alla vista di chi raggiunge Orsara dalla strada di Troia. Da lontano, il complesso appare come perfettamente abbracciato dal verde e dagli alberi circostanti. Il complesso fu occupato prima dai Basiliani e poi dai Benedettini. Nel 1228, il Sommo Pontefice Gregorio IX (1227-1241) chiamò dalla Spagna i Cavalieri dell'ordine di Calatrava, concedendo loro l'Abbazia, col compito di frenare l'azione dei Saraceni di Federico II. La loro presenza durò fino al 1294, quando vennero chiamati dalla Casa madre spagnola per combattere i Mori. Orsara venne concessa al conte Cavaniglia e poi venduta nel 1524 al duca Giovanni Guevara per 16.000 ducati.Sarà questa nobile famiglia spagnola ad acquistare dal clero orsarese l'ex Abbazia.Vi dimorò stabilmente Francesco Guevara, un ecclesiastico che la trasformò in parte ricavando un balconcino nell'adiacente Chiesa dell'Annunziata per poter assistere alle funzioni religiose. Diverse saranno le rivendicazioni del clero orsarese per l'autonomia dell'Abbazia sino a quando, nel 1786, il vescovo G.G.Onorati (1777-1793), riuscì ad ottenere la concessione dell'Abbazia, definitivamente sancita con un rescritto dell'11 maggio 1855. Nel tempo l'Abbazia ha subito trasformazioni, spoliazioni e usurpazioni, ma ha sempre conservato un enorme fascino e oggi continua a custodire opere d’arte e testimonianze della storia di Orsara e della Capitanata.

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