sabato 15 ottobre 2005
"Non date i numeri, qui non è halloween" - comunicato 15 ottobre 2005
ORSARA DI PUGLIA – Il fuoco dei falò, lo scintillio delle fiamme e la magia delle zucche che prendono sembianze umane: l’1 novembre, a Orsara di Puglia, si celebra la notte più magica e misteriosa dell’anno, quella dedicata alla festa dei “Fuca coste e cocce priatorije” e al ricordo dei defunti. Una tradizione che si perde nella notte dei tempi e che affonda le proprie radici nel rispetto del sentimento religioso. Le anime del Purgatorio (Cocce priatorije) possono purificarsi attraverso il fuoco dei Fuca Coste e trovare la via del Paradiso, che viene indicata loro dai lumi nascosti dentro le zucche scolpite e decorate. In onore dei defunti, che in processione attraversano il paese dopo la mezzanotte, si consumano cibi poveri ma ricchi di significati simbolici: il grano lessato e condito col solo mosto cotto, le patate, le cipolle, le uova e le castagne cotte sotto la brace. Quella del 1° novembre è la sera del ricongiungimento tra i vivi e i morti, la sera della fratellanza fra chi è rimasto e chi non c’è più, la sera della speranza nella vita eterna. E per chi non spera o non crede nell’aldilà, questa è la sera in cui si può esorcizzare la morte, prendendosi gioco delle proprie paure, perché in questa serata i vivi e i morti attraversano, non riconoscendosi, le vie del paese. Il rituale collettivo che anima, colora e profuma le strade di Orsara nella giornata del 1° novembre ha un significato opposto a quello commerciale di halloween. E’ una festa che affonda le sue radici nella civiltà contadina. La ginestra usata per i falò è profumata e, una volta incendiata, volatilizza facilmente, le sue faville incandescenti si sollevano luminose e leggere e consolano le anime aiutandole a volare verso il cielo. “Non date i numeri, qui non è Halloween”. Sono stati oltre 10mila i visitatori che lo scorso anno hanno letto questo messaggio scolpito su una enorme zucca arancione a Orsara di Puglia. Niente streghe, dunque, e nessun “dolcetto o scherzetto”. Piuttosto la conservazione del primordiale senso della festa di tutti i Santi, quella istituita il 13 maggio del 609 da Papa Bonifacio VIII quando la Chiesa sovrappose un’interpretazione cristiana a una pratica di origine pagana. Nel 998, poi, Odilone di Cluny diede l’avvio a quella che sarà una nuova e longeva tradizione. Quell’anno, infatti, diede disposizione affinché i cenobi dipendenti celebrassero il rito dei defunti a partire dal Vespero del 1° novembre. Anche quest’anno Proloco e Comune di Orsara prepareranno tutto al meglio per accogliere, l’1 novembre, migliaia di visitatori. Ancora una volta, come negli ultimi anni, verrà distribuito materiale informativo sul vero significato di una festa che nulla ha a che fare con halloween.
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