domenica 29 ottobre 2006

In Capitanata l'anti-Halloween (da "Il Meridiano" 29 ottobre 2006)

di Francesco Quitadamo
«Ma quando c’è la festa dei fuochi e delle zucche a Orsara di Puglia? La notte del 31 ottobre o quella del 1° novembre?». La domanda è ricorrente in questi giorni. Ed è figlia della confusione dei nostri tempi. La risposta è una soltanto: i falò a Orsara si accendono nella notte tra l’1 e il 2 novembre, quando in ogni stradina del paese vengono esposte centinaia di zucche lavorate in modo creativo e illuminate al loro interno. Gli orsaresi, gelosi e orgogliosi custodi delle loro antiche tradizioni, ogni anno, in questo periodo, si affannano a spiegare ai visitatori che la loro festa non ha nulla a che fare con quella di “Halloween”. Quella del 1° novembre è la notte dei “Fuca coste e cocce priatorije”, cioè dei falò e delle teste del purgatorio. L’evento è legato al culto dei defunti e comincerà alle 10.30 con una cosa che fa impazzire i bambini: l’apertura del “Laboratorio zucche” in Corso della Vittoria, dove i volontari della Proloco insegneranno a grandi e piccini come intagliare le zucche per trasformarle in lanterne da esporre al calar del sole. Uno dei momenti più suggestivi della festa dei “Fuca coste e cocce priatorije” è quello che scatta alle 19: al risuonare di tutte le campane di Orsara ci sarà l’accensione di un falò in ogni strada. Nello stesso momento, comincerà lo spettacolo itinerante della compagnia lucerina “Mitago”, formazione che riunisce artisti di strada, mangiafuoco e trampolieri. Un consiglio pratico per quanti hanno intenzione di andare a Orsara a godersi lo spettacolo: è meglio arrivare presto in paese, perché da una certa ora in poi (21 - 21.30), esauriti i posti auto, diventa difficilissimo fare ingresso nel centro storico e trovare un posto libero per parcheggiare. L’attrazione di questo appuntamento è fortissima. Orsara di Puglia si trasforma acquisendo le caratteristiche di un luogo magico. Davanti all’uscio di ogni abitazione si vedono grandi tavolate. Si mangia per strada, tra vino e carne alla brace. E poi c’è il mistero di una notte che sembra davvero fare abbracciare due mondi: uno materiale e visibile, l’altro ultraterreno e individuabile solo attraverso un sesto senso, quello della sensibilità e forse dell’autosuggestione. Le anime del Purgatorio (Cocce priatorije) possono purificarsi attraverso il fuoco dei Fuca Coste e trovare la via del Paradiso, che viene indicata loro dai lumi nascosti dentro le zucche. In onore dei defunti, che in processione attraversano il paese dopo la mezzanotte, si consumano cibi poveri ma ricchi di significati simbolici: il grano lessato e condito col solo mosto cotto, le patate, le cipolle, le uova e le castagne cotte sotto la brace. Anche in questo, Orsara è distante anni luce dai ”dolcetti-scherzetti” made in Usa. Qui si festeggia “l’anti-Halloween”. Niente americanate, please.