Ci sono due modi di vivere: lentamente, saggiando ogni momento e sensazione, e velocemente, facendosi prendere dall’imbuto sempre più stretto del tempo. Allo stesso modo, esistono due modalità di considerare il cibo e la tavola: fast(veloce) e slow. Il secondo è esattamente il contrario del “Mc-modello” ed è stato abbracciato da 60 comuni italiani, quelli del circuito internazionale “Città Slow”. In Puglia, sono tre i centri facenti parte di una rete che annovera tra le sue fila Orvieto, Positano e Greve in Chianti: dopo le promozioni di Cisternino (Brindisi) e di Trani (Bari) - città promosse in base al superamento di una serie di parametri inerenti la qualità della vita e dei propri prodotti - ieri è arrivato il “diploma” anche per Orsara di Puglia. Per gustare i prodotti orsaresi, dal pane al vino, dai funghi ai pomodori, dalle verdure al cacioricotta, bisogna sedersi a tavola senza fretta e dare al palato il tempo di assaporare ogni sfumatura di gusti ricchi, salubri, genuini. La rete della qualità La rete internazionale di Città Slow è nata del 1999. Otto anni fa, il “guru” Carlo Petrini, assieme ai sindaci di Bra (Cuneo), Orvieto (Terni), Positano (Salerno) e Greve in Chianti (Firenze), fondò un movimento di cui oggi fanno parte 80 Paesi del mondo. Obiettivo di questa rete di comunità
è quello di difendere le produzioni agroalimentari autoctone assieme alla messa in valore dei modi tradizionali di far cucina e dei sapori locali. In questo modello, che sostanzialmente mira a migliorare la qualità della vita, sono coinvolti tutti gli aspetti relativi alla quotidianità: il cibo, la cultura e il sociale, l’urbanistica, l’ambiente, l’energia, i trasporti, il turismo, il mondo agricolo, la formazione dei giovani. Avere i requisiti per poter entrare nel movimento internazionale delle Città Slow è un importante riconoscimento, ma rappresenta anche un impegno severo. Orsara di Puglia ha sottoscritto un codice condiviso di comportamenti concreti, il cui rispetto sarà verificato periodicamente. Con il riconoscimento di Orsara quale “città slow”, si rafforza il cammino di un’intera comunità verso la costruzione della cittadella del benessere, orientata a offrire più servizi a cittadini e visitatori. Tremiladuecento anime in mezzo ai boschi dell’Appennino Dauno, a un tiro di schioppo dalla vicina Irpinia. Orsara di Puglia sta lavorando da anni per rendere sempre più credibile la sua ambizione a divenire luogo del “turismo di qualità”. Enoteche, ristoranti incastonati in un incantevole centro storico, bed & breakfast: bere buon vino, mangiare ottimamente e pernottare in un luogo accogliente senza spendere troppo. A Orsara di Puglia si può. “Medina”, “Camera con vista”, “Donna Cecilia”, “Pane e Salute”, “La Tana dell’Orso”, le oasi dei sapori dello chef internazionale Peppe Zullo sono gli ambasciatori della cucina orsarese. “Pablo Neruda” è l’enoteca che omaggia vino e poesia. Accanto ai baluardi del buon gusto, sono sorte nuove strutture ricettive: cinque bed&breakfast capaci complessivamente di 14 camere e 34 posti letto. La capacità ricettiva del paese, inoltre, conta su altre strutture: Peppe Zullo, tra Piano Paradiso e Villa Iamele, dispone di 20 posti letto; l’hotel “Le Querce” ha 14 camere per 25 posti letto e ancora l’agriturismo di “Posta Guevara”. Ma si può usufruire anche di camere e appartamenti messi a disposizione da molte famiglie. E poi gli eventi: le fiere (8 maggio, 13 giugno e 29 settembre); la Festa del Vino in giugno e la rassegna di luglio dedicata al jazz d’autore hanno conquistato un posto d’onore tra gli appuntamenti da non perdere per chi visita la straordinaria terra di Capitanata. Non è da meno l’antichissima “Festa dei fuca coste e delle cocce priatorije”, nobile antenata del più commerciale “halloween”. La notte del 1° novembre, a Orsara di Puglia, è la più magica dell’anno: illuminata dai falò delle ginestre e dalle zucche artistiche che rappresentano le anime del purgatorio, fino all’alba la cittadina è animata dalla musica e prende i sapori delle tavole imbandite in ogni strada e piazza. Circondata dal verde dei boschi, Orsara di Puglia è un’ottima meta per chi ama la purezza della natura e lo splendore delle opere realizzate dall’uomo. Nell’itinerario alla scoperta delle bellezze orsaresi, c’è la grotta di San Michele Arcangelo sulle cui pareti sono incise antiche testimonianze di fede. E ancora, la chiesa di San Pellegrino costruita nel 1527 e quella dell’Annunziata. Templi cristiani di rara bellezza, come l’ex Abbazia di Sant’Angelo risalente all’undicesimo secolo. Nel centro storico, è un piacere per gli occhi fare tappa in Largo San Michele, in Piazza Mazzini, facendosi condurre dalle caratteristiche vie cittadine attraverso un sentiero impreziosito da palazzi storici e preziose fontane. Orsara, inoltre, è uno dei comuni promotori del Distretto Rurale di qualità e del più importante D.a.Re, il distretto agro alimentare tecnologico regionale.
martedì 6 febbraio 2007
In Puglia l'elogio della lentezza (da "Il Meridiano"), 6 febbraio 2007
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