articolo pubblicato su "Repubblica", 30 ottobre 2004
di Ilaria Ficarella
Passano, a testa bassa, guardano la terra alla quale sono tornati. Sono i defunti, che, in processione, attraversano il mondo ancora per una volta, alla mezzanotte fra il 31 ottobre e il primo novembre. Accompagnati da folletti e streghe, cantano - nella notte a loro dedicata dalla memoria dei vivi - la nenia del loro dolore per il distacco che, per un momento soltanto, si ricompone. è la notte che gli inglesi e gli americani chiamano Halloween. E che anche in Italia, e pure in Puglia, è ormai una festa irrinunciabile, specie per i più piccoli. è a loro che piace tanto andar per case, traverstiti da mostri, streghe e scheletri, ripetendo l' anglofono scioglilingua "trick or treat", il nostro "dolcetto o scherzetto". Ma non c' è bisogno di volare fino in America per cercare una festa che unisca insieme il ludico e l' orrifico, la voglia di festeggiare e la paura della morte. "C'è dalla notte dei tempi, anche nella nostra tradizione, una festa che è identica all' halloween americano". Patrizia Resta, barese, docente di Antropologia culturale all' Università di Foggia, racconta di un mito che, attraverso la tradizione orale, continua a perpetuarsi da secoli, in Puglia. A Orsara, in provincia di Foggia. "Qui - spiega l' antropologa - sono le donne del paese a intagliare le zucche. Certo non quelle americane, grosse e rosse. Ma le nostre zucche. Quelle verdi e lunghe". Anche a Orsara, l'ortaggio, intagliato in modo da far comparire una faccia terrificante, viene posto sui davanzali. "Accanto alla zucca, viene messo un lumino - dice Patrizia Resta - e la credenza vuole che, nella processione dei defunti, i morti si rivolgano alle finestre delle case in cui ancora vivono i parenti e che, guardando la luce, essi si rassicurino del fatto che le famiglie non li hanno dimenticati. è un rito che ricuce il legame spezzato, che avvicina la vita e la morte. Un modo per fugare la paura del trapasso". Nella Halloween nostrana ci sono poi tutti gli elementi della tradizione anglosassone. C' è la paura, ma c'è anche la festa: sono decine, nella notte di Orsara, i falò che vengono accesi per tutto il paese. E poi ci sono i banchetti. "Quella di Orsara è una tradizione che si sta trasformando in fenomeno anche turistico" aggiunge la studiosa. E commenta: "La festa anglosassone c'è stata imposta e ne viviamo solo l'aspetto commerciale. Ma c' è ancora modo di recuperare le nostre tradizioni e di diffonderle, facendole anche diventare occasioni economicamente appetibili".
sabato 30 ottobre 2004
Ma Halloween è nata a Orsara ("Repubblica")
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