lunedì 16 giugno 2008

Orsara e Pietramontecorvino, iniziativa bipartisan per regole cere e condivise sull'energia da fonti rinnovabili

ORSARA DI PUGLIA – Regole certe per una politica energetica sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Dalla provincia di Foggia, parte l’appello bipartisan di due amministrazioni comunali, quelle di Orsara di Puglia (centrosinistra) e Pietramontecorvino (centrodestra), affinché le istituzioni locali e regionali, con il contributo di tutti gli attori sociali più sensibili verso la questione energetica, trovino un più avanzato e condiviso punto d’incontro sulle normative che regolano l’implementazione di impianti che producono energia da fonti rinnovabili. L’eolico, il fotovoltaico e l’utilizzo delle biomasse – se programmati e sfruttati con criteri di trasparenza, efficacia e massimizzazione del beneficio collettivo – possono e devono essere la “benzina” di un futuro che coniughi sviluppo, rispetto dell’ambiente e trasformazione delle migliori potenzialità del territorio pugliese.

Lunedì 23, alle ore 10, presso la sala consiliare della Provincia di Foggia in via Telesforo, i Sindaci di Pietramontecorvino, Saverio Lamarucciola, e di Orsara, Mario Simonelli, presenteranno in una conferenza stampa il “Position paper dei Comuni della Regione Puglia sulla generazione distribuita da fonti rinnovabili e sulla deregulation per gli impianti eolici fino a 1 MW rispetto alla pianificazione territoriale dell’eolico con i PRIE”.
Saranno presenti Giuseppe Mastropieri, responsabile per il Mezzogiorno del centro studi NE Nomisma Energia, che ha curato i contenuti tecnici del documento, e l’architetto Fabrizio Mucilli, esperto di Pianificazione Territoriale.
Alla conferenza saranno invitati tutti i rappresentanti di Comuni, Comunità Montane e Province pugliesi per aprire un tavolo di confronto con la Regione Puglia sugli effetti della deregolamentazione degli impianti alimentati a fonti rinnovabili.

La Puglia si sta affermando nel panorama nazionale come la regione leader nel settore delle fonti rinnovabili anche per la semplificazione degli iter autorizzativi per l’installazione degli impianti alimentati a fonti rinnovabili che favoriscono l’attrazione di crescenti investimenti.
In un susseguirsi di regolamenti, delibere e leggi regionali dal 2005 ad oggi, culminato con la legge regionale n° 1/2008, si è prevista la DIA (Denuncia di Inizio Attività) come massima semplificazione burocratica per l’installazione degli impianti rinnovabili fino a 1 MW di potenza elettrica, mentre la legislazione nazionale prevede soglie di gran lunga inferiori (60 kW per l’eolico, 20 kW per il fotovoltaico, 200 kW per le biomasse).
“Il rovescio della medaglia di questa politica – dichiara Giuseppe Mastropieri - è l’ingovernabilità del settore: gli uffici comunali sono letteralmente inondati di pratiche di DIA per impianti eolici e fotovoltaici in attesa che si scateni anche la corsa alle biomasse con le recenti novità legislative della Finanziaria 2008”.
“La politica energetica regionale – afferma Mario Simonelli - deve armonizzarsi alla programmazione del territorio: per l’eolico, ad esempio, la deregolamentazione degli impianti fino a 1 MW sta vanificando ogni velleità dei PRIE, i piani comunali dell’eolico, introdotti sempre dalla normativa regionale meno di 2 anni fa”.
“In brevissimo tempo – spiega Rino Lamarucciola - è stata superata la soglia critica: i comuni non sono più in grado di gestire con gli strumenti e le proprie competenze amministrative il caos che si sta determinando”.
Con l’imperativo di fare presto, iniziativa dei Comuni pugliesi non si limita ad una rassegnata presa d’atto dello stato dell’arte, ma mette in campo una serie di proposte concrete per disciplinare le autorizzazioni degli impianti, prevedendo un ruolo centrale della Provincia negli iter autorizzativi per gli impianti di piccole dimensioni e l’istituzione di un Osservatorio regionale delle fonti rinnovabili per monitorare lo sviluppo delle settore e supportare i Comuni sul piano tecnico-amministrativo.
Il modello di governance che verrà proposto e discusso il prossimo 23 giugno prevede una differenziazione degli iter per le diverse fonti (eolico, fotovoltaico, biomasse) in relazione alla taglia degli impianti, alle aree di localizzazione e a criteri energetici.

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