giovedì 4 settembre 2008

I “magnifici 12” e le cento ricette di Orsara di Puglia


ORSARA DI PUGLIA – Sono 12 i ristoratori orsaresi che hanno accettato la sfida dei “menù a chilometri zero”. Accanto a Peppe Zullo, chef internazionale e maestro di cucina, ci sono cuochi e gestori di “Pane e Salute”, “Enogastronomia Orsarese”, “Donna Cecilia”, “Medina”, “Posta Guevara”, “La Tana dell’Orso”, “La Piazzetta”, “Pablo Neruda”, “Nonna Elena”, “Da Paolo” e “Carpe Diem”.
Il ricettario “Scienza & Fornelli, Alimenti e salute nella gastronomia di Orsara di Puglia” ha messo insieme le loro storie e le ricette (la guida ne contiene 35, le migliori su una varietà di oltre 100 pietanze tipiche) che vanno a comporre i “menù a chilometri zero” basati esclusivamente sull’utilizzo di prodotti del territorio. Nelle 50 pagine della pubblicazione, ogni ricetta è accompagnata da una scheda su ingredienti, preparazione, procedimento e valori nutrizionali per porzione. Ciascuno dei ristoratori aderenti al progetto è presentato attraverso un breve profilo biografico e professionale: si scopre così il cammino di “viaggiatore” del gusto intrapreso da Peppe Zullo, “da emigrante negli Usa” a chef che insegna a cuochi giapponesi e statunitensi come “Lamerica” della cucina sia in Italia, nel Mediterraneo, in Capitanata; oppure si entra nella storia di Angelo Trilussa, erede di una tradizione e di un forno a paglia, quello di “Pane e Salute”, che sforna enormi e saporitissime pagnotte dal 1526. E ancora, la vicenda e la conduzione familiare di “Enogastronomia Orsarese”, anch’essa fatta di emigrazione (in Germania) e di un ritorno in provincia di Foggia; si può conoscere la storia di Antonietta e Michele che, con il loro “Donna Cecilia”, portano nel cuore antico di Orsara di Puglia i profumi di una cucina apprezzata in tutta Italia. E la guida fa compiere un viaggio all’interno delle tonalità solari e i colori orientali di “Medina”, luogo d’incontro nel nome e nei fatti. Fino a giungere a “Posta Guevara”, negli antichi tenimenti di nobili spagnoli, non senza essere passati per “La tana dell’Orso” che prende il nome da una band musicale. I “magnifici 12” sono gli “ambasciatori della gastronomia orsarese”.

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