lunedì 15 settembre 2008

Orsara-San Mauro Torinese, si rinnova il patto d'amicizia

ORSARA DI PUGLIA (Fg) – Orsara di Puglia e San Mauro Torinese rinnovano il gemellaggio sancito il 16 settembre del 2007. La banda musicale, il corteo storico e una delegazione dell’Amministrazione comunale orsarese, in occasione della Festa Patronale dei Corpi Santi, saranno ospiti della città piemontese dal 20 al 22 settembre. In Piemonte, arriveranno anche i prodotti del Consorzio Produttori Orsaresi che saranno esposti nella galleria enogastronomica organizzata nell’ambito della tre giorni. A San Mauro Torinese, centro urbano di 18mila abitanti a nove chilometri da Torino, risiede una delle più numerose comunità di emigranti orsaresi. Una sorta di “paese nel paese” che, dagli anni ’60 ad oggi, ha saputo integrarsi perfettamente nel tessuto sociale-produttivo e culturale dell’accogliente e graziosa città piemontese. Il “Paese dell’Orsa” ha riallacciato stabilmente i contatti con la comunità orsarese in Piemonte dal 2006, quando San Mauro ospitò una due giorni interamente dedicata a Orsara di Puglia.
Nel 2007, sono arrivate una serie di iniziative comuni con lo scambio di doni e di visite nei rispettivi centri. Nel 2008, il patto di amicizia prosegue il suo cammino e si rinnova. Per l’occasione, il sindaco di Orsara di Puglia, Mario Simonelli, ha inviato una lettera alle famiglie di San Mauro Torinese che hanno origini orsaresi.
“Sono orgoglioso di aver constatato personalmente – ha scritto il primo cittadino nella missiva - quanto ciascuno di voi, col proprio lavoro e la propria sensibilità, sia riuscito allo stesso tempo a conservare l’amore per la terra d’origine e ad integrarlo in un percorso che vi fa cittadini due volte, cittadini del mondo, grazie alla capacità di integrare i valori e la cultura di Orsara di Puglia con quelli di San Mauro Torinese”.
Negli ultimi anni, l’Amministrazione comunale e le forze attive del tessuto sociale orsarese stanno riattivando le relazioni del paese con le comunità di emigranti.
“E’ un impegno che non guarda al passato – dichiara Simonelli – ma si caratterizza, al contrario, come un ‘vettore’ capace di proiettare il nostro paese verso rapporti e interscambi culturali utili a promuovere accoglienza, sviluppo e apertura verso realtà diverse dalla nostra”.

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